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Il male chiama in causa sia la libertà sia la giustizia divina, e per questo è sempre stato l’argomento più forte contro la fede. Come può, infatti, un Dio veramente buono permettere l’esistenza del male? «La presenza del male sconvolge e scardina anche la speranza umana, indipendente da qualunque fede, di dare un senso al mondo» scrive Michela Dall’Aglio. «Molte utopie, religiose e laiche, nel corso della storia, hanno sognato
di liberare gli uomini dalla sofferenza, e sono fallite provocando molti più mali di quanti ne avessero, se mai, impediti. Il loro successo, comunque, non ci avrebbe sottratti al dolore causato dalla natura; e seppure sconfiggessimo le malattie e i disastri naturali, resterebbe la morte a oscurare il nostro orizzonte, lasciando sempre inappagato il sogno di vivere immersi in un bene che non si consuma e non si altera.» Dio, la libertà e il male è un’indagine filosofico-metafisica che identifica nella libertà il fattore generatore della realtà, la qualità metafisica dell’essere. In questo saggio l’autrice rielabora la riflessione sull’ontologia della libertà di Luigi Pareyson a proposito dell’origine del male, a cui sono dedicati il primo e il quarto capitolo. I capitoli secondo e terzo sono dedicati, invece, a rintracciare, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, puntualmente richiamate, la presenza costitutiva della libertà nella nascita e nell’evoluzione dell’universo e nella realtà biologica. Il capitolo sesto, infine, ricerca e mette in luce l’idea della libertà quale emerge dalla Bibbia, analizzando in particolare alcuni episodi del Pentateuco: Mosè, Abramo, l’Eden. Ne risulta, dunque, un saggio interdisciplinare, basato su un’ampia e variegata bibliografia, che affronta argomenti complessi, attraverso nozioni e dettagli esposti con estrema chiarezza, perfino didascalica. Michela Dall’Aglio adotta uno stile divulgativo, rivolto a un pubblico colto ma non necessariamente di specialisti, rendendo accessibile, con minuziosa pazienza e inesauribile precisione, un percorso conoscitivo arduo e affascinante.
La filosofia comincia con una domanda: perché esiste qualcosa anziché nulla? Perché esistiamo noi, il mondo, tutto quello che ci circonda, noto o ignoto che sia, o, ancora più radicalmente, perché esiste l’essere? Nel corso del tempo, il progressivo crescere della conoscenza ha posto alle società problemi sempre nuovi da risolvere, i cui risvolti etici, politici e morali hanno comportato ricadute importanti sulla vita dei singoli e delle società rappresentando sfide impegnative all’intelligenza degli uomini. Di conseguenza quella domanda originaria, se non del tutto dimenticata, è stata per lo più accantonata, anche perché è sostanzialmente impossibile darle una risposta certa… Tuttavia l’interrogativo sull’essere e il nulla resta un cardine della filosofia e non ha perso d’importanza, né ha smesso d’incalzare restando come un fremito leggero che, ogni tanto, ci turba nel profondo dello spirito.
Michela Dall’Aglio, laureata in Scienze politiche all’Università di Bologna, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia economica ed è una ricercatrice indipendente. Ha curato con Nicola Matteucci Alexis de Tocqueville. Vita attraverso le lettere (Il Mulino, 1996), e la voce «Alexis de Tocqueville» nella Storia del pensiero politico (UTET, 1999). Ha pubblicato Che fai, mamma? Risposte ai miei figli su Dio e la storia (Edizioni del Pareto, 2000), Appunti per un cristiano distratto (Ave, 2003), I legami della libertà (Il Mulino, 2007) e Con occhi diversi. Arte e relazioni umane (Cittanuova, 2012). Collabora con la rivista online «Doppiozero».
anno: 2022
pagine: 198
formato: 14×21 cm
ISBN: 979-12-80824-08-0