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Se vi chiedessero di leggere i racconti tenuti segretamente in un cassetto per quarant’anni da una nota professoressa di matematica della vostra città, se a chiedervi di leggerli fosse lo stesso figlio che amorosamente li ha trascritti dalle carte manoscritte originali allo schermo del pc, vi preparereste a una lettura tranquillizzante, sobriamente poetica, venata tutt’al più di una riflessiva malinconia, una lettura accomodante, diciamo così, come certa letteratura per signorine, fatta per passar il tempo, senza troppo turbare. Ebbene, il libro di racconti della professoressa Romolotti non è un libro per signorine. I nove (più uno) racconti di questa raccolta son fatti per spiazzarvi, all’angolo di ogni pagina con lo schizzo veloce del caricaturista, e i dialoghi fulminanti di un vaudeville e i colpi di scena della migliore commedia all’italiana, da Goldoni al neorealismo.
Tutte le vicende si sviluppano nella mappa disegnata dalla storia e dalla geografia di un’epoca: gli anni Trenta, la provincia italiana. I personaggi sono quelli di certa letteratura colta e popolare insieme, così squisitamente italiana (Guareschi, Zavattini, Vitaliano Brancati): il Maresciallo dei carabinieri che beve grappa per sostenere l’impudenza fascista del Podestà, il Farmacista cornuto, il Podestà con un passato anarchico prima e socialista poi, il Parroco pavido e pusillanime davanti all’orrore delle prime leggi razziali, figure e figurine da brodo Liebig che si rincorrono da un racconto all’altro, intrecciando i loro destini con la storia italiana di quegli anni terribili e cruciali (il Fascismo imperante, la disfatta della Prima Guerra, la miseria antica e la nuova ricchezza).
(Dalla prefazione di Laura Pazzaglia)
anno: 2016
pagine: 138
formato: 15×21 cm
ISBN: 978-88-98420-49-0