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Questo è un libro sul tennis, forse. Il tennis è un po’ come il latino, fa parte delle cose complesse, e come tale è materia ardua da maneggiare, difficile da padroneggiare, ma se non ci si arrende alla superficie, se si va nel profondo, è una prodigiosa palestra per affrontare la complessità. Proprio perché è materia complessa, come succede per tutte le materie complesse, bisogna essere un po’ micanormali per praticarlo, bisogna essere parecchio micanormali per amarlo, bisogna essere estremamente micanormali per esserne ossessionati. E tutta questa umana micanormalità che gravita attorno ai campi da tennis è una fonte feconda di storie surreali e iperreali, comiche e tragiche, allegre e tristi. Luminosi campioni e oscuri broccacci da circolo si alternano, si inseguono, si confondono laddove, tolto tutto quello che è sovrastruttura— i punteggi, le classifiche, la fama, il pubblico, le vittorie, le sconfitte — resta solo l’irripetibile straordinarietà del vissuto. Si ride e ci si commuove, percorrendo queste storie che profumano di terra rossa e di palline da tennis appena stappate. Ride e si commuove l’appassionato di tennis, che scopre le storie sfogliando come un carciofo lo sport che ama. Ride e si commuove chi non ama il tennis e magari non ne conosce neanche bene le regole, ma sa appassionarsi alle storie, lasciando sullo sfondo, vigile ma silente, lo sport che ignora. Questo non è un libro sul tennis, forse.
Soliani si sedeva allora due minuti, guardava il campo, bello, perfettamente tenuto, guardava le linee bianche che lo percorrevano e gli sembrava, a Soliani, di essere nel posto più bello del mondo in quel momento lì.
Andrea Ferretti è nato a Reggio Emilia nel 1971, è sposato e ha due figlie. Si è laureato in ingegneria elettronica e in ingegneria delle telecomunicazioni all’Università di Parma e in Comunicazione e Marketing all’Università di Modena e Reggio Emilia. Ha lavorato come giornalista, come consulente, come analista informatico e attualmente partecipa alla conduzione di una piccola impresa. Collabora da venticinque anni con il Teatro dell’Orsa e con la Casa delle Storie, come attore, burattinaio e autore di testi teatrali. È tra i fondatori del collettivo IMĀT, con cui ha partecipato alla stesura del Repertorio dei matti della città di Reggio Emilia (a cura di Paolo Nori, Marcos y Marcos, 2017) e ne ha tratto e interpretato il recital Uno parlava con la nebbia, quando c’era. Ha pubblicato il romanzo Il sorriso maldestro di Giulio Mariani Cobseschi (Pendragon, 2008) e diversi racconti su quotidiani, riviste e raccolte. È tra gli autori di Tennis writing (a cura di Stefano Semeraro, Homo Scrivens, 2023). Tennisticamente è un volenteroso quarta categoria.
anno: 2023
pagine: 180
formato: 14x21cm
ISBN: 979-12-80824-23-3