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L’amore sensuale e doloroso tra una fanciulla beduina e un giovane giornalista francese, affascinato dalle bellezze orientali eppure convinto delle ragioni del colonialismo; le storie di due europei colti e consapevoli, convertiti all’Islam e alla saggezza dell’Oriente; le carovane di berberi che attraversano il deserto e le comunità di coloni affamati di ricchezze; i poveri villaggi di capanne e i lussuosi alberghi di Tunisi. Sullo sfondo albe e tramonti sulle dune, palmeti nel plenilunio, tende di nomadi, imperturbabili cammelli.
L’editore Monanni, nel 1929, pubblica L’Oasi a firma di Etienne Gamalier: sono gli anni della repressione fascista in Cirenaica e Leda Rafanelli, sorvegliata con attenzione dal regime, preferisce fingersi la traduttrice di un libro che afferma pratiche e ideali radicalmente alternativi: alla vicenda sentimentale esotica, degna del più classico feuilleton, Leda Rafanelli intreccia un discorso politico e culturale forte e preciso, confutando gli argomenti delle potenze conquistatrici e le mistificazioni degli intellettuali europei, contrastando il militarismo e il razzismo, e di contro sostenendo valori di comprensione, cura e riconciliazione. Dopo la Grande Guerra che ha devastato l’Occidente come il ghibli sconvolge il deserto, nelle pagine di questo romanzo sorprendente fioriscono nell’oasi insperate possibilità di rinascita.
Il ghibli, il terribile nemico delle carovane, il vento flagellatore, circondava ormai l’Oasi con la sua collera. Veniva da ben lontano, carico di forza per la velocità della sua corsa attraverso le dune, dove non aveva incontrato ostacoli. Le alte palme agitavano le chiome dorate dal primo chiarore del giorno, e quelle cariche di datteri pareva che se ne volessero liberare come di gioielli troppo pesanti, scuotendosi tutte. Il cielo era di un colore fosco, e solo a Levante la luce era più viva per il sole nascente, se pure la nuvola di sabbia , sempre più alta e densa, gli si avventava contro, come se tentasse di assalirlo e oscurarlo.
Erano sorelle: donna d’Occidente e donna d’Oriente – una vecchia e l’altra giovane, una ricca di tutta una cultura della scienza e delle arti, l’altra che non sapeva nemmeno leggere – erano sorelle. Ambedue avevano amato con tutto il loro cuore, ambedue amavano oltre la Morte.
Leda Rafanelli (1880-1971), pistoiese, autodidatta, operaia di tipografia, attivista anarchica e convertita all’Islam, a Firenze e poi a Milano fondò riviste, guidò imprese editoriali, pubblicò numerosi opuscoli politici ma anche poesie, racconti e romanzi di impianto sociale e sentimentale. In vecchiaia visse a Genova facendo la chiromante. Fu legata al giovane pittore Carlo Carrà e al Mussolini rivoluzionario socialista. All’inquieta relazione con il futuro dittatore
Leda Rafanelli dedicò nel 1921 il romanzo Incantamento, ripubblicato a cura di Milva Maria Cappellini dalla nostra casa editrice, a un secolo di distanza, nel 2022.
anno: 2017
pagine: 294
formato: 14x21cm
ISBN: 978-88-98420-68-1