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Matilde, Signora di Canossa, è uno dei grandi personaggi del Medioevo. Una figura in cui convivono storia, mito e tante contraddizioni che fanno di lei una donna per molti aspetti moderna. Potentissima e irrimediabilmente sola, dotata di grande intelligenza politica, votata alla pace ma costretta alla guerra, protagonista del dialogo tra il Papa e l’Imperatore, in costante conflitto. In questo libro la voce di un menestrello racconta ai più giovani, con precisione e leggerezza, la fragilità e la forza di una regina e l’unicità di una donna.
Мantova 1046. In questo anno, in questa città sono nata io: Matilde. Ora ho sei anni e dalla finestra guardo cadere la neve. Ha coperto ogni cosa e la città non è mai stata tanto bianca e silenziosa. Si sente solo la voce dei bambini che si rincorrono. Si lanciano la neve, si spingono, cadono. Sono bagnati, hanno le guance e le gambe viola per il freddo, ma ridono. Ridono forte. E io vorrei essere con loro. Vorrei, ma non posso. Mi è proibito giocare con i bambini del popolo. Appartengo alla nobiltà, alla dinastia dei Canossa. Bonifacio, mio padre, domina Mantova, Modena, Reggio e tutta la Toscana. È l’uomo più potente d’Italia. Mia madre è Beatrice, marchesa di Lorena e duchessa delle Ardenne. È cresciuta a corte dell’Imperatore e discende da Carlo Magno. Ho un fratello e una sorella. Insieme viviamo in un lussuoso palazzo. Questa è la mia gloriosa famiglia e l’Imperatore le ha affidato il governo di molte terre: un feudo del Sacro Romano Impero.
Lancio un ultimo sguardo d’invidia ai bambini giù in strada, poi seguo la voce del mio tutore che mi chiama. Lui mi insegna le lettere e il canto divino. Mi insegna il timore di Dio. Dio. Guardo ancora attraverso la finestra e mi sembra di vederlo nel cielo mentre lancia la neve. Dio. Lo amerò per tutta la vita. Sono in tanti quelli che bussano al nostro palazzo. Oggi le porte si sono aperte per un monaco che ha percorso molta strada. Viene dall’abbazia di Cluny, in Francia. Questo monaco mi è simpatico, ha lo sguardo dolce. Ha accarezzato i miei capelli rossi, mi ha sorriso e si è fermato con me a guardare il cielo. Chissà, forse anche lui vede Dio che lancia la neve. È buio e fa freddo. Siamo tutti seduti
davanti al camino ad ascoltare il monaco. Ora il suo sguardo è cupo, preoccupato. Parla senza sosta. Molte cose mi sfuggono, ma alcune le ho capite. La situazione è grave. L’Imperatore si è circondato di persone senza scrupoli. Ha nominato vescovi degli uomini senza fede e senza pietà. Sono malvagi, rubano per arricchirsi, alcuni sono assassini. Il popolo li odia, diserta le chiese e si allontana da Dio sempre più. Il monaco e altri come lui vogliono salvare la Chiesa di Cristo dagli artigli e dall’arroganza dell’Imperatore. Dicono che i vescovi e tutti i religiosi devono essere umili, poveri e pieni di compassione. Dicono che è tempo di cambiare. Le parole del monaco hanno rapito il cuore di mia madre e acceso l’animo di mio padre. I Canossa saranno dalla sua parte, difenderanno la sua causa. La mia famiglia proteggerà la Chiesa di Roma. Dopo tanti discorsi io ho fatto un lungo sbadiglio. Il monaco è scoppiato a ridere. Non si è offeso, si è chinato su di me e mi ha augurato la buonanotte con un bacio. È proprio simpatico questo monaco. Mi ha sussurrato il suo nome, un nome buffo, un nome simpatico come lui: Ildebrando. Ildebrando di Soana.
Alberto Benevelli e Loretta Serofilli hanno scritto, lui, e illustrato, lei, oltre una settantina di libri per bambini e ragazzi, pubblicati con diverse case editrici italiane (tra cui le Edizioni Paoline, Edizioni Messaggero Padova, Kite, Esserci edizioni) e tradotti in varie lingue straniere. Per corsiero editore hanno pubblicato Guerra, lasciaci in pace!
Età consigliata: 8 – 12 anni
anno: 2022
pagine: 36
formato: 21×30 cm
ISBN: 978-88-32116-22-9