40,00 €
Il progetto Otto ore condotto da Enzo Crispino è una delle tutt’altro che frequenti ricerche sul lavoro svolte dall’interno. Di questo autore iniziano a essere conosciute ricerche sugli spazi, sul sottile discrimine tra architettura, paesaggio e archeologia industriale dove il tema della memoria individuale e collettiva, ricongiunte con delicatezza, si manifesta con una salda attitudine compositiva. Ancora più interessante l’estrema distanza tra queste immagini e la tradizione realistico-figurativa del lavoro. Le inquadrature rilevano un colore locale che chi ha “abitato” il lavoro metalmeccanico — e Crispino quegli spazi ha abitato con il proprio lavoro per quasi vent’anni — conosce bene: il verde sabbia delle macchine utensili, il giallo e il rosso accesi che presto diventano familiari delle segnaletiche, la luce morbida dei lucernari aperti nello shed che, come scritto magnificamente verso la fine di Bartleby lo scrivano di Melville, “tocca democraticamente tutte le cose”. Ci accorgiamo che somiglia tanto alla luce che illumina l’autoritratto, l’Identikit tramite i propri strumenti umani steso da Luigi Ghirri a metà degli anni Settanta.
(Paolo Barbaro)
Enzo Crispino (Frattamaggiore, Napoli, 1964) vive e lavora a Bibbiano in provincia di Reggio Emilia. Questo è il secondo libro che pubblica, con corsiero editore, dopo La bellezza perduta (2018).
anno: 2019
pagine: 96
formato: 30x21cm
ISBN: 978-88-32116-13-7