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Dieci anni fa, più o meno in questi mesi, si cominciava a lavorare al catalogo dell’omonima mostra “Novanta Artisti per una bandiera“, che inaugurò nella primavera del 2013 a Reggio Emilia, per approdare a Modena, a Roma, a Torino, e tornare, infine, al luogo di nascita, dando vita a un’esposizione permanente, il Museo del Tricolore. Quel catalogo fu il primo libro di Corsiero editore e una delle tante iniziative, forse la più clamorosa, promosse da Curare Onlus per la raccolta fondi destinata al MIRE (Maternità Infanzia Reggio Emilia), il nuovo edificio che sorgerà nell’area dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Interamente dedicato alla cura della donna e dell’infanzia, è uno spazio che mette al centro il paziente, innovativo e tecnologicamente avanzato, bello e accogliente, progettato sul concetto di una nuova architettura fatta di luce e colori, essa stessa cura delle persone. Ora che la prima pietra è stata posata e l’opera è in via di realizzazione, le strade dell’associazione benefica e della casa editrice s’incrociano di nuovo per un libro il cui ricavato contribuirà ulteriormente a sostenere questo grande progetto. E quale soggetto migliore degli edifici storici che caratterizzano la nostra città potevamo scegliere per partecipare alla realizzazione di una costruzione così innovativa? Reggio e i colori dell’Emilia è un progetto del fotografo campano Enzo Crispino che attraversa con sguardo quasi da forestiero la sua città adottiva. Scatti da una passeggiata che generano un ritratto fatto di dettagli, un mosaico di tessere scomposte: finestre e portici, piazze e vicoli, leoni e piccioni e soprattutto atmosfere e sensazioni rese istintivamente dai colori della città. Una tavolozza a cui siamo così avvezzi fin dalla nascita al punto tale che, per apprezzarla al meglio, ci occorrono nuove inquadrature, nuovi tempi e nuovi modi — quelli appunto della fotografia di Crispino — per assaporare del tutto il gusto della nostra città, riappropriarcene e, infine, offrirlo anche agli altri. Il piacere maggiore non è forse quello che si condivide? Questa nostra passeggiata per le strade di Reggio e attraverso i colori dell’Emilia vuol essere anche un dono a chi viene a visitare la città, una cartolina, si sarebbe detto fino a qualche tempo fa, o una storia di Instagram, com’è la moda del momento: un libro che cuce sentimenti e memorie passate con passioni presenti per un’impresa futura.
Deanna Ferretti Veroni, Andrea Casoli
Il console romano Marco Emilio Lepido forse non immaginava che la sua via Emilia, completata nel 187 a.C., avrebbe superato la funzione militare di arteria essenziale per lo spostamento delle truppe e sarebbe, invece, diventata l’asse portante di un sistema di luoghi composti da tante aree vaste complementari tra loro. Aree vaste dove la realtà economica e sociale è sempre più integrata: un reticolo di insediamenti che nei secoli, da Roma ai nostri giorni, ha creato un’unica grande città diffusa. Una parte di questa città, un quartiere potremmo dire, è formato da un’area vasta legata alle tre sorelle emiliane: Modena, Reggio e Parma. Anche se in questo caso le sorelle sono solo tre e non sei, come nella canzone della Gatta Cenerentola di Roberto De Simone, sono comunque tutte belle e c’è un dettaglio in ciascuna di esse che «me n’ha fatto ‘nnammura’». Ho sempre rifiutato la classifica sull’incanto o sulla bellezza di una città rispetto all’altra. Possono piacercene più d’una insieme, con caratteristiche e particolari a cui non so rinunciare. Ciascuna delle sei sorelle ha qualcosa di speciale rispetto alle altre, come a dire che la bellezza è, per sua natura, molteplice, non ce n’è una sola. Tanti fotografi si sono impegnati a rappresentare il fascino e la storia di queste città o a catturarne l’essenza e i particolari più eclatanti: Enzo Crispino si è concentrato su un aspetto di una di loro, Reggio Emilia, sul colore o meglio sui suoi colori. Struggenti, morbidi, avvolgenti, sfumati, graduati, in cui tuffarsi e nuotare. Colori da mordere, addentare. Un anziano restauratore mi spiegava che una tinta funziona se ti vien voglia di masticarla. Restando nel tema del funzionamento mandibolare, i colori del cibo, dei prodotti gastronomici, e poi quelli della natura nei campi, nei fiumi, nelle montagne, tutto contribuisce a definire il colore di una città.
Mauro Severi
Enzo Crispino (Frattamaggiore, Napoli, 1964) vive e lavora a Bibbiano in provincia di Reggio Emilia. Questo è il terzo libro che pubblica, con corsiero editore, dopo La bellezza perduta (2018) e Otto Ore (2019).
anno: 2023
pagine: 110
formato: 30x30cm
ISBN: 979-12-80824-25-7