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Nella prefazione a questo libro di racconti, ballate e disegni, Luca Crovi individua nella nostalgia del mare una delle fonti dell’immaginazione di Tinin Mantegazza:
Tutte le cose che disegna sono un po’ storte, buffe, esagerate. Anche i suoi racconti sono così. Sghembi e originali. Densi di ironia e realtà che si impastano dandoci una visione originale del mondo che lui racconta con una libertà e un piacere del gioco che prevalgono su tutto, anche nelle pagine più amare e disincantate, dove non manca mai un sorriso, casomai beffardo. Come nella precedente raccolta di racconti, anche in questo libro la sintonia delle parole e dei disegni si basa su una immediatezza e una semplicità che sono un tutt’uno: poche parole, pochi tratti, pochi colori bastano a Tinin Mantegazza per costruire un mondo, dirci la vita di una persona, svelarci qualche segreto o riportarci nella “verità” di una diceria di paese. Uno dei fil rouge che attraversano questi racconti e ballate è senz’altro l’amore, raccontato in tante forme e modi diversi, alcuni così poco consueti che si stenterebbe a definirlo tale. Eppure è così, semplicemente sorprendente, come la vita che Mantegazza non si stanca di continuare a celebrare.
Tinin Mantegazza (Varazze 1931 – Cesena 2020) crebbe a Milano fin da bambino, ma visse per anni a Cesenatico. Regista, illustratore, pittore, organizzatore teatrale, giornalista, lavorò soprattutto nel teatro per ragazzi. Nel 1958 iniziò a collaborare con la Rai firmando alcune importanti produzioni rivolte ai ragazzi come le Telefiabe e l’Albero azzurro, per cui inventò il pupazzo Dodò. Fondò nel 1977 l’ASTRA (Associazione teatro ragazzi) e nel 1978 il Teatro del Buratto; diresse il Teatro Verdi e collaborò per oltre diciott’anni con Enzo Biagi in televisione.
anno: 2018
pagine: 124
formato: 14×21 cm
ISBN: 978-88-98420-90-2